Quantcast
Channel: Caccia e Cacciatori - Tecniche Venatorie
Viewing all 63 articles
Browse latest View live

L’allevamento della Starna, vediamo come..

$
0
0

Alcune specie selvatiche, seppur annoverate tra quelle cacciabili, vengono considerate a rischio poiché le loro popolazioni sul territorio italiano risultano in declino per cause dipendenti da diversi e complessi fattori.

Per tentare di dare una soluzione al problema e ripristinare le popolazioni di animali selvatici in declino su un determinato territorio l’uomo effettua le cosiddette operazioni di ripopolamento. Oggigiorno le specie che maggiormente sono protagoniste di interventi di ripopolamento sono i Fagiani, le Lepri e le Starne; gli esemplari di queste specie vengono generalmente catturati in porzioni di territorio ove siano considerati in sovrannumero per essere poi liberati in quelle zone ove queste specie siano in declino. Spesso però l’intervento di ripopolamento richiede un numero di individui maggiore di quanti se ne possano catturare pertanto si ricorre ad esemplari allevati in cattività.


Caccia al cinghiale: suddividere il territorio fra squadre

$
0
0

Caccia al Cinghiale: limitare i conflitti fra squadre è possibile: il segreto sta nella buona conoscenza del territorio che dovrà essere distribuito in maniera equa e tenendo conto di molti elementi spesso sottovalutati.

Quando si parla di caccia al cinghiale, uno dei problemi principali è quello della conflittualità delle squadre. Le zone di caccia vengono spesso vengono distibuite male, e non tenendo in considerazione elementi importanti. Questa disparità fra territori assegnati all’una e all’altra squadra, come è facile immaginare, sono motivo di scontri piuttosto intensi che vanno a discapito del selvatico e del territorio. Creare delle suddivisioni ben pensate non solo è possibile ma risulta altresì indispensabile per una buona gestione degli ungulati sui territori. D’altronde la presenza eccessiva di cinghiali sul territorio è in grado di causare non pochi  problemi a chi abita e coltiva a pochi passi dai boschi.

Caccia al Porciglione. Storia del Rallus aquaticus..

$
0
0

Conosci il porciglione? Oggi raccontiamo la storia di questo volatile dai colori seducenti dalla bellezza disarmante.

La sua famiglia è quella dei Rallidi, cugino della gallinella d’acqua, della folaga e del volantino. Tutte queste specie sono ben conosciute in Europa, nel Nord Africa ma anche in Asia occidentale. Il Porciglione l’Italia la frequenta con regolarità: per quanto sia un migrante regolare torna nella penisola a svernare ogni anno, e negli ultimi tempi si sono formate anche delle popolazioni sedentarie. In linea di massima possiamo ammettere che in tutte le regioni nelle quali il clima è continentale il porciglione è specie migrante o semi migrante, mentre diventa sedentaria nei paesi che si affacciano sul mare, quello del Nord, Sull’Atlantico e  sul Mediterraneo. Chi lo conosce lo sa, predilige frequentare le zone umide di acqua dolce, le pianure ed eventualmente la bassa collina, a patto che non sia presente una vegetazione troppo rada: molto meglio la vegetazione palustre, fitta e rassicurante.

Caccia alla Beccaccia: leggere "la fatta"..

$
0
0

Caccia & Cacciatori: Leggere le fatte delle beccacce: una vera e propria arte che può dare una mano d’aiuto nella cattura della regina dei boschi.

Gli escrementi comunemente non ci entusiasmano, a patto che non si sia cacciatori e non si stia nel bel mezzo di una battuta di caccia. In quel caso incappare in una deiezione della beccaccia è fatto più che auspicabile che in più di una circostanza ha riportato il sorriso sul rattristato e stanco volto dei cacciatori. Perché? Semplice: se c’è quella che gergalmente viene detta fatta, è molto probabile che nei dintorni ci sia o ci sia stata una beccaccia. Al buon cacciatore non resta che scoprire quel che la fatta ha da raccontare e agire di conseguenza.

La fatta: identikit. Ogni selvatico lascia dietro di sé segnali diversi relativi al suo passaggio. Nel caso della beccaccia la fatta è dotata di riflessi brillanti, provocati da un sottile muco che la riveste: si tratta molto semplicemente dell’urina che viene emessa insieme con la fatta. Tutto questo rende la deiezione piuttosto brillante e lucente; non è un caso che i francesi la chiamino “miror” da tradursi con “specchio”. In effetti pare quasi riflettere.

Caccia al Capriolo: il prelievo delle femmine

$
0
0

Caccia affascinante e complicata, quella al capriolo segue regole antiche dettate dalla tradizione e dall’esperienza dei cacciatori. Oggi, grazie anche ad una maggiore conoscenza biologica della specie, la caccia di selezione è riuscita ad individuare i periodi migliori durante i quali praticare questa attività venatoria ricca di sorprese e di emozione.

Specie nell’Italia nord est la caccia alla femmina del capriolo ha sempre trovato pochi estimatori e una grande reticenza; si preferiva dar la caccia agli esemplari maschi o giovani, ma la femmina matura della razza, in quanto per sua propria natura madre perennemente, era in un certo senso tutelata e protetta. Per quanto questo atteggiamento sia piuttosto comprensibile, ha creato non pochi problemi fra i vari gruppi di caprioli disseminati sul territorio italiano. Si riteneva infatti che nella sola femmina risiedessero tutte le possibilità riproduttive del gruppo, dimenticando totalmente la fondamentale funzione del maschio, che veniva prelevato con maggiore leggerezza. E’ stato lo studio con base biologica dei gruppi di caprioli a regalare un nuovo volto alla caccia di selezione.

Cinghiale: capire la mandibola per conoscere l’età del cinghiale

$
0
0

Caccia al Cinghiale: Guardami in bocca e ti dirò quanti anni ho. Questo potrebbe essere lo slogan per pubblicizzare il grosso potenziale relativo all’esame mandibolare del cinghiale.

Oltre allo stato di salute la mandibola di un cinghiale può dirci tantissime cose sulla sua età e sullo suo stato generale al momento della cattura. In base alla presenza di denti da latte, o denti definitivi è infatti semplice comprendere se il cinghiale ha pochi mesi di vita o è già un esemplare adulto.  Se stai pensando che l’esame mandibolare sia una cosa per pochi, che solo uno specialista può portare avanti ti stai sbagliando: determinare l’età di un cinghiale è piuttosto semplice e potrebbe rivelarsi davvero utile. Scopriamo perché e come è possibile portare avanti un esame casalingo in poche mosse.

La mandibola del cinghiale. Chiunque, con a disposizione la mandibola di un cinghiale, ha la possibilità di analizzare alcuni di quei denti che comunemente i professionisti del settore chiamano “denti chiave”.

Caccia alla Beccaccia: Beccacce? Si ma da dove?

$
0
0

Caccia alla Beccaccia: “Chissà da dove viene”, ognuno se lo è chiesto almeno un volta nella vita, dopo aver messo nel carniere una favolosa beccaccia. Oggi è possibile dare risposta a questa curiosità.

Quando si parla di beccacce la curiosità di cacciatori e studiosi si fa quasi morbosa e spesso le domande più ricorrenti che vengono poste sono relative al luogo di origine di una beccaccia o di un’altra. Fino a poco tempo fa l’unico modo per avere una risposta certa in merito al luogo di provenienza era rappresentato dall’inanellamento; di recente la scienza ci ha regalato qualche sorpresa e qualche risposta piuttosto precisa in merito ai luoghi di provenienza delle beccacce francesi e spagnole.

Il principio che è stato utilizzato lo si può definire piuttosto sicuro visto che si basa sull’analisi in laboratorio di un marcatore inconfondibile e naturale. Gli studiosi hanno infatti preso in considerazione il dosaggio del deuterio presente nelle piume dei volatili.

Caccia in primavera.. E' tempo di Caprioli..

$
0
0

Caccia di selezione: Come ormai da alcuni anni, con l’avvento della caccia di selezione anche nelle regioni del Centro Italia, giugno corrisponde con l’apertura della caccia al folletto rosso.

di Saverio Patrizi

Purtroppo come spesso accade nel nostro paese i periodi di caccia sono differenti da regione a regione e talvolta anche fra le varie provincie, pertanto non mi dilungherò in una serie di date che spesso vengono modificate anche all’ultimo momento, ogni cacciatore s’informerà presso il suo organo gestore. Pensiamo piuttosto alle attrezzature  alle modalità di caccia, generalmente l’unica forma consentita è quella da appostamento fisso, una forma che consente abbattimenti precisi e ben ponderati, nonché la possibilità i osservare la natura da una posizione privilegiata,senza interferire sulla vita della selvaggina presente. La prima preoccupazione sarà quella di trovare la posizione migliore per realizzare il nostro appostamento, dovremo considerare innanzitutto la posizione del sole, così da non averlo di fronte nelle ore di caccia.


Caccia: Vigilanza venatoria e reciproca collaborazione con i Cacciatori..

$
0
0

La vigilanza venatoria: istruzioni per l’uso. Quello fra vigilanza venatoria e cacciatori è un rapporto difficile, spesso litigioso e irragionevole. E per quanto l’una e l’altra parte vogliano far ricadere le colpe tutte da un lato, queste, come solitamente succede, stanno equamente divise fra le parti.

E’ un fenomeno degli ultimi anni, ma che si sta diffondendo a macchia d’olio: ci riferiamo alla cattiva reputazione di cui godono i cacciatori. Li si dipinge spesso e volentieri in maniera erronea, come poco rispettosi della natura, poco sensibili, poco preparati e in grado di sparare a qualsiasi cosa si muova. Niente di più falso e sbagliato. I cacciatori non solo diventano giorno dopo giorno figure sempre più professionali, amanti della natura che li ospita e grandi conoscitori delle specie vegetali e animali, ma si presentano, ad oggi, indispensabili per la gestione delle popolazioni selvatiche, siano esse di ungulati o meno.

Caccia al capriolo maschio in Italia e all'estero..

$
0
0

Caccia al Capriolo. Un tour alla scoperta dell’affascinante mondo del capriolo per scoprire quale è la stagione migliore per il prelievo degli esemplari maschi.

Paese che vai calendario venatorio che trovi specie quando si parla del capriolo, un selvatico particolarmente adattivo,  che è stato in grado di ambientarsi nel circolo polare artico ma anche in medio oriente. Ecco perché fare un discorso univoco in merito al periodo di caccia degli esemplari maschi è piuttosto complicato. Ad aiutarci ci pensa la natura di queste favolose creature che non cambia: osservando i comportamenti del capriolo è dunque possibile ipotizzare quale sarebbe idealmente il periodo migliore per il suo prelievo. Scopriamolo insieme.

Il calendario venatorio . Ovviamente le giornate di caccia in ciascuna regione e in tutte le nazioni sono determinate in base al calendario venatorio, che dovrebbe prendere in considerazione le esperienze verificate dai cacciatori, e tenere in considerazione la logica gestionale, le esigenze delle specie e i periodi critici del selvatico.

Caccia & Ornitologia: Dimmi che becco hai e ti dirò chi sei..

$
0
0

Caccia e Cacciatori: Il segreto per diventare un buon cacciatore sta tutto nelle proprie capacità di osservazione: saper osservare è importante per poter trovare la giusta posizione, per scoprire le abitudini del selvatico al quale si da la caccia, per intuire l’arrivo della pioggia o di una bella giornata di sole.

Un esercizio niente male per allenare il proprio spirito di osservazione è quello di prestare interesse al becco dei volatili. Spesso e volentieri sottovalutato, il becco da una marea di informazioni, che potranno tornare utili, sulle abitudini alimentari e non solo del volatile. Tutta questione di alimentazione. La conformazione del becco è determinata soprattutto dalle abitudini alimentari del volatile che nel corso dei secoli hanno imposto la formazione di un certo becco piuttosto che di un altro.

Gallinella d’acqua: le abitudini italiane

$
0
0

Caccia alla Gallinella d'acqua: Tendenze e habitat della gallinella in Italia, un rallide tutto da scoprire.

Esattamente come i suoi cugini porciglione e folaga la gallinella d’acqua è della famiglia dei rallidi e il suo habitat preferito è umido, meglio se a stretto contatto con l’acqua: d’altronde il nome del volatile qualcosa ce lo aveva fatto sospettare. Vive in diverse zone del mondo: la troviamo in Europa, la troviamo in Asia e Africa, la troviamo anche in America Settentrionale ma se in alcuni casi la gallinella è sedentaria, quelle che abitano in prossimità delle zone più settentrionali del mondo, vuoi soprattutto per il clima, sono costrette a migrare periodicamente dirigendosi anche e soprattutto in Italia, un eccellente sito di svernamento per le gallinelle nord europee.

Caccia al Camoscio: Il Kitz a sorpresa.

$
0
0

Caccia ai Camosci in zona Alpi: Le regole dei CA le conosciamo grosso modo tutti e il più delle volte si assomigliano. Una delle più importanti che vige in quello più spesso frequentato dal sottoscritto è di dover prendere, dopo un camoscio maschio, una femmina o un piccolo.

Si tratta di una regola contro la quale molti si sono opposti: nel settore vige una strana reticenza quando si parla di classe 0, quasi che gli unici che davvero si meritino d’essere predati siano i maschi. Personalmente non condivido questa filosofia e non ricordo nemmeno di averla mai condivisa. Vi è mai capitato di incontrare un camoscio di tre o quattro anni, magari stordito da qualche femmina in estro. Quella sì che è una preda davvero facile, contro la quale non mi è mai piaciuto accanirmi: i classe 0 sono tutto un altro paio di maniche, scortati a vista dalle mamme camoscio che rendono piuttosto difficile la loro cattura. Insomma, sorvolando sulla filosofia e sulla morale personale di ciascun cacciatore, quel giorno, dopo aver cacciato in ultima sessione un maschio era necessario cacciassi o una femmina o una classe 0, e per chi trova la caccia un’arte nobile e antica, ben accondiscende alle regole imposte dal CA.

Caccia alla lepre. Mito, sogno e realtà d’infinite generazioni di cacciatori

$
0
0

Caccia alla Lepre: Fin dai tempi degli Antichi Romani ha rappresentato una delle prede più ambite, la timida orecchiona è stata decantata da chiunque ha scritto di caccia e di racconti di caccia, spesso mitizzata come il massimo obiettivo del cacciatore, specialmente in periodo di apertura.

Le forme di caccia sono infinite, sovente, specialmente all’inizio della stagione venatoria, le lepri cadono vittime dei cacciatori di penna che, con i loro cani da ferma, setacciano il territorio in cerca di fagiani, starne e pernici, in questi casi non è raro che s’imbattano nel cuccio dell’orecchiona. Sempre nel periodo dell’apertura, può capitare d’incontrarla per caso, magari battendo una maggese o una saggina può succedere di quasi calpestarla, in questo caso partirà praticamente dai piedi del cacciatore, che se non si farà sopraffare dall’emozione, con un tiro ben piazzato potrà festeggiare nel migliore dei modi la giornata di caccia. Tutte occasioni che possono capitare, e che in un giusto consesso di caccia hanno la loro dignità, mentre è da vigliacchi aspettarla alla posta all’imbrunire sul campo dove solitamente va in pastura, per non parlare poi del bracconaggio effettuato con i fari delle macchine, pratica che non merita alcun ulteriore commento e che, purtroppo, tanto danno provoca alla popolazione di lagomorfi presenti sul nostro territorio.

Caccia al cinghiale a Pavia: Il rito e le regole della braccata.

$
0
0

Caccia al cinghiale. Il rito dela Braccata è la più diffusa tecnica di caccia al cinghiale, ecco come funziona.

LA CACCIA A PAVIA. Quasi 700 cinghialisti divisi in 20 squadre (16 nell’ambito territorile caccia di Varzi, 4 in quello di Casteggio) da circa 30 cacciatori l’una. Circa 1.800 animali abbattuti nella scorsa stagione in circa 700 battute, due la settimana per ogni squadra dal primo ottobre al 31 dicembre. Sono i numeri della caccia al cinghiale in Oltrepo che, tradizionalmente e per regolamento, si pratica in braccata o, per usare il termine più diffuso, in battuta.

Ma come funziona una battuta? E’ una tecnica di caccia “collettiva”, basata sulla collaborazione tra i cacciatori della squadra e i cosiddetti “canettieri” ovvero i conduttori dei cani che hanno il compito di spingere i cinghiali verso i cacciatori all’aspetto. La battuta è una forma di caccia collettiva al punto che, normalmente i cinghiali abbattuti si contano “per squadre” e non per singolo cacciatore. Ogni squadra è composta in media da 20-30 cacciatori anche se il numero minimo ammesso dal regolamento provinciale è di 15.


Caccia alla pernice rossa: ogni volta una caccia diversa

$
0
0

“La pernice abita tanto al secco ed allo scoperto fra i sassi ed i dirupi, quanto nelle brughiere e lungo le coste dei monti; tanto il bosco ceduo, quanto la rasura; tanto il castagneto al monte, quanto la vigna al colle. Nelle vigne a preferenza si ritira al fresco durante il luglio e l’agosto; e siccome oltre al fresco vi trova succulento alimento, essendo essa ghiottissima dell’uva, così vi rimane e vi torna molto tempo dopo la vendemmia. Cercatela dappertutto, giacchè in sito montuoso potrete ovunque trovarla”.

Così nel 1887 Camusso, nel suo Manuale del Cacciatore italiano parla della Pernice, e i consigli offerti sono a tutt’oggi validi. E’ un volatile tutto da ammirare la pernice, che lentamente sta tornando ad abitare l’Appennino. Un tempo erano numerose e tutti si augurano lo saranno ancora. Riconoscerle non è certo un gioco da ragazzi, visto che le differenze fra la rossa, la protagonista del nostro racconto, la Ciukar (la coturnice orientale), la starna e la sarda non saltano immediatamente all’occhio.

Pernice rossa: Il piumaggio

Osservarlo con cura ci da qualche possibilità in più di riconoscere il volatile con il quale abbiamo a che fare. Si tratta di un accorgimento dei vecchi cacciatori, che può però andare benissimo anche per i nuovi. Nella coturnice lo sfondo del piumaggio è color lavagna e si susseguono nero, bianco, nero castagno. Nella rossa il colore di base è il grigio e si sussegue il bianco, il nero e il castagno e quindi manca totalmente una fascia nera. La sarda invece ha un collare castano, le piume sulla gola azzurrognole e una sorta di doppia banda sulle penne dei fianchi e una doppia banda nera.

Passo migratorio. Ecco come cambiano le specie migratrici

$
0
0

Passo Migratorio e i misteri della migrazione: le differenze fisiche fra volatili migratori e stanziali e magia evolutiva del selvatico che per sopravvivere percorre ogni anno milioni di chilometri in volo.

E’ una costante che accompagna la vita degli uccelli che ogni anno, se migratori, si spostano da un luogo all’altro del globo per trovare condizioni ideali per la loro sopravvivenza. Chi ritiene però che quello della migrazione sia un fenomeno immutabile sbaglia. Le abitudini dei volatili cambiano condizionate da diversi fattori: il clima annuale tanto per cominciare, le necessità contingenti e la genetica sono elementi da non sottovalutare. Se il fenomeno della migrazione fosse preciso e immutabili non si sprecherebbero tante parole per spiegarlo, non lo studierebbe con tanta attenzione e soprattutto i cacciatori ad ogni cambio stagionale non chiamerebbero insistentemente i propri colleghi, residenti più a nord, per conoscere il flusso della migrazione, in attesa che li raggiunga. Esistono invece annate di buon passo e annate tristemente deserte, e per quanto ci si sforzi di comprenderne a pieno i motivi, ancora la migrazione degli uccelli è fenomeno in buona dose misterioso e magico.

Starne: come e perché censirle

$
0
0

Starne: Un tempo regine delle pianure coltivate, oggi le starne stanno lentamente scomparendo. Per mettere un freno alla situazione basterebbero censimenti attenti e piani di prelievo ben meditati. Ecco come si potrebbe fare.

Le starne stanno scomparendo, e questa non è una novità, eppure sembra che in pochi se ne rendano conto o siano interessati a quella che dovrebbe essere considerata una vera e propria catastrofe.  La prima domanda che viene da porsi è perché? Facile. I motivi sono almeno tre. Desiderano ambienti sani nei quali vivere, e non sempre quelli che possiamo offrirgli lo sono. Sono piuttosto avvelenati dai pesticidi, da sostanze chimiche e dall’inquinamento che distruggono entomofauna, ossia la presenza di tutti quegli insetti che sono nutrimento fondamentale per la salvaguardia della specie. Le macchine e l’industrializzazione hanno stravolto il mondo dell’agricoltura così come lo conoscevamo una trentina di anni fa. Tutto deve essere a portata di macchina, tutto deve essere semplice da raggiungere e comodo da arare, innaffiare e tagliare. Non c’è più spazio per tutti quei luoghi che erano un tempo luogo di rifugio delle starne: filari d’alberi, siepi, boschetti che erano belli da vedersi ma anche fonte di legna per i contadini e di foraggio per gli animali.

Caccia tradizionale: etica, religione e necessità

$
0
0

Caccia: Un tour virtuale all’interno di alcune tecniche di caccia antiche, felice commistione fra religione, necessità e tradizione.

Curiosare nelle antiche tradizioni di caccia, che in alcuni casi ancora oggi sopravvivono, regala sempre qualche punto di riflessione nuovo su quella che oggi viene chiamata etica di caccia. Comportamenti che l’osservatore moderno non condivide, taccia come illeciti o immorali, trovano invece una spiegazione piuttosto semplice che prende il nome di religione e più affondo ancora di necessità alimentare. Curiosare nella tradizione venatoria ci consente di affondare lo sguardo fino a quell’epoca nella quale la caccia non era una semplice distrazione, nemmeno uno sport impegnativo e passionale,  ma piuttosto una pratica dal significato più ampio e profondo, uno strumento di sopravvivenza.

Cacciare con l’inganno. Oggi qualcuno non lo considerebbe il modo migliore, eppure c’è stato un tempo in cui si trattava dell’unico modo. Il tempo era quello in cui si cacciava per portare a casa proteine animali e nel quale le cartucce non è che ce ne fossero da regalare. In alcuni paesi dell’Europa, nelle sue estremità più orientali c’è chi questa caccia la pratica ancora, rivolta a grossi animali, gli stambecchi, che vengono spinti con l’uso di levrieri su spuntoni rocciosi.

Caccia ai Tordi, un passo ricco di soddisfazioni..

$
0
0

Passo dei Tordi: Piatto ricco mi ci ficco.. Così possiamo sintetizzare il passo dei tordi a ottobre, finalmente è stato un anno ricco di soddisfazioni, specialmente per i capannisti puri, che con i loro appostamenti posizionati nei punti strategici e con “tanta passione”, specialmente al nord della nostra penisola, hanno potuto realizzare carnieri importanti.

Anche a chi preferisce dedicarsi a questa caccia negli uliveti o nei punti di passo con appostamenti provvisori, il mese di ottobre ha regalato grandi soddisfazioni. Al Nord, nelle zone montane lombardi, il passo è stato in due momenti separati, un primo periodo ad inizio ottobre, dove sono stai raggiunti ottimi risultati per poi ripetersi a metà mese dove in un paio di giornate il successo venatorio è stato addirittura superiore. Al Centro e al Sud, naturalmente i periodi sono stai sfalsati di alcuni giorni o settimane, sia per la diversa latitudine sia per alcune giornate veramente calde dove il vento di scirocco ha dominato il meteo, bloccando ogni attività migratoria. Poi quando è tornato il vento da nord, in pochi giorni, veramente ricchi, abbiamo osservato un forte passo di tordi, ma anche di colombacci, frosoni, fringuelli e merli.

Viewing all 63 articles
Browse latest View live